Anemia falciforme e beta-talassemia nel mirino della terapia genica. I dati presentati al 62° Congresso ASH sono promettenti

In occasione dell’edizione virtuale del 62° Congresso Annuale della Società Americana di Ematologia (ASH), svoltosi dal 5 all'8 dicembre, sono stati presentati i dati degli studi clinici HGB-206 (Fase I/II) e HGB-210 (Fase III) della terapia genica sperimentale bb1111 per il trattamento dell’anemia falciforme e quelli del trial clinico LTF-303 (Fase III) per il trattamento della beta-talassemia con la terapia beti-cel. L’azienda biotech bluebird bio sta portando avanti i trial sulle stesse malattie genetiche del sangue oggetto di studio di Vertex/CRISPR-Therapeutics ma con un approccio diverso: queste ultime sono, infatti, basate sull’utilizzo del sistema di editing genomico CRISPR. Anche su quest’altro fronte gli ultimi risultati sono stati presentati al Congresso ASH.

BETI-CELL PER BETA-TALASSEMIA

I risultati presentati da bluebird bio al Congresso ASH riguardano l'efficacia e la sicurezza a lungo termine della terapia genica betibeglogene autotemcel (beti-cel) - nota con il nome commerciale Zynteglo – nei pazienti con beta-talassemia trasfusione dipendenti (TDT). Inoltre, l'azienda ha presentato i risultati ottenuti dai pazienti di età inferiore ai 18 anni negli studi di Fase III HGB-207 (Northstar-2) e HGB-212 (Northstar-3).

Beti-cel è una terapia genica ideata e sviluppata per aggiungere copie funzionali di una forma modificata del gene della beta-globina nelle cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso. Il paziente sarà potenzialmente in grado di produrre emoglobina derivata dalla terapia genica in quantità tale da eliminare o ridurre significativamente la necessità di trasfusioni. A marzo 2020 il numero totale di pazienti, con diversi sottoforme di beta-talassemia, trattati con beti-cel nei diversi studi clinici - HGB-204 (Northstar) e HGB-205, entrambi di Fase I/II, e HGB-207 (Northstar-2) e HGB-212 (Northstar-3), entrambi di Fase III - è arrivato a quota 60. Tra questi, 10 pazienti hanno almeno cinque anni di follow-up e 1 paziente almeno sei.
 
Tra i 32 pazienti finora arruolati nello studio di follow-up a lungo termine LTF-303, l’indipendenza da trasfusioni è stata raggiunta dal 64% dei pazienti trattati (14/22) negli studi di Fase I/II e dal 90% dei pazienti trattati (9/10) negli studi di Fase III. Questi pazienti sono rimasti liberi da trasfusioni per un tempo medio di 39,4 mesi. Prima dell'infusione della terapia genica, tutti i pazienti ricevevano la terapia ferro-chelante, necessaria per ridurre l'eccesso di ferro causato dalle trasfusioni di sangue croniche. Tra i 23 pazienti che hanno raggiunto l’indipendenza da trasfusioni dopo il trattamento con la terapia genica, la maggior parte (65%) ha interrotto la terapia ferro-chelante e il 30% ha potuto sottoporsi alla flebotomia (rimozione del sangue), un metodo preferibile per la riduzione del ferro.

Lo scorso giugno la Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio (CMA) per beti-cel, per pazienti di età pari o superiore a 12 anni con TDT e con genotipo non β0/β0, per i quali il trapianto di cellule staminali ematopoietiche è appropriato, ma non sia disponibile un donatore consanguineo compatibile. Il 28 aprile 2020, l'Agenzia Europea per i Medicinali ha rinnovato la CMA, supportata dai dati di 32 pazienti trattati con beti-cel, tra cui tre pazienti con un follow-up fino a cinque anni. Per quello che riguarda l’autorizzazione di beti-cel in Italia, il dossier è attualmente in fase di valutazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico dell’AIFA (vedi la tabella delle terapie avanzate approvate qui).

BB1111 PER ANEMIA FALCIFORME

La terapia genica bb1111 (precedentemente nota come LentiGlobin) è stata ideata e sviluppata per aggiungere copie funzionali di una forma modificata del gene della beta-globina nelle cellule staminali ematopoietiche del paziente. Se il trattamento ha successo, i globuli rossi del paziente riescono a produrre emoglobina anti-falcemizzante, con l'obiettivo di diminuire la quantità di globuli rossi falcemici, l'emolisi e altre complicanze.

bb1111 è attualmente in sperimentazione nello studio clinico di Fase I/II HGB-206 e in quello di Fase III HGB-210. HGB-206 ha l’obiettivo di valutare l'efficacia e la sicurezza della terapia genica in pazienti adulti e adolescenti affetti da anemia falciforme. Il trial è suddiviso in tre coorti di trattamento: Gruppi A (7 pazienti), B (2 pazienti) e C (32 pazienti). I 32 pazienti trattati con la terapia genica nel Gruppo C dell’HGB-206 hanno raggiunto un follow-up fino a 30,9 mesi. Tutti i pazienti del gruppo C sono stati in grado di interrompere le trasfusioni di sangue entro tre mesi dal trattamento e rimanere liberi dalle trasfusioni. Al 62° Congresso AS, bluebird bio ha annunciato che i nuovi dati riguardanti il Gruppo C dello studio di Fase I/II HGB-206 mostrano una completa eliminazione degli eventi vaso-occlusivi severi (VOE) e dei VOE dopo un follow-up tra 6 e 24 mesi. I VOE, da protocollo di studio, sono definiti come episodi di dolore acuto senza alcuna causa medica accertata eccetto la vaso-occlusione, di durata superiore a due ore e di intensità abbastanza severa da richiedere assistenza presso una struttura medica.

 

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